Risotto con pere e strachitund

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Il risotto con pere e strachitund è una deliziosa ricetta autunnale che unisce la dolcezza delle pere alla cremosità del formaggio. La strachitund, o formaggio fresco di capra, è un tipico formaggio del Trentino-Alto Adige, ed è proprio grazie alla sua particolarità che questo risotto è così delicato.

Se non riuscite a reperire la strachitund, potete utilizzare un formaggio fresco spalmabile come la robiola o la ricotta, oppure un formaggio semigrasso come il taleggio.

Questa ricetta è un ottimo piatto unico, ma se volete renderlo ancora più sostanzioso potete aggiungere un po’ di pancetta o di prosciutto crudo a dadini.

Ingredienti per 4 persone:

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 scalogni
2 pere + 1 per decorare il piatto
320 g di riso Vialone Nano
1 cucchiaio di Armagnac
1 litro di acqua bollente
120 g di Strachitund
sale marino integrale, pepe macinato al momento (a piacere)

Preparazione del risotto con pere e strachitund

Mondate e tritate gli scalogni. Sbucciate le pere e tagliatele a dadini. Togliete la crosta al formaggio e tagliatelo a dadini. Scaldate l’olio in una larga padella e unite gli scalogni.
Fate dorare e poi aggiungete il riso.

Tostate il riso mescolando continuamente, bagnate con il liquore e sfumate. Aggiungete le pere. Cuocete il riso versando un mestolo di acqua bollente alla volta e quando il precedente è stato assorbito.

Quando mancano 2 minuti alla fine della cottura, abbassate il fuoco al minimo, aggiungete lo Stachitund e mescolate per farlo sciogliere. Regolate di sale. Spegnete e lasciate riposare ancora un minuto. Distribuite nei piatti e servite subito decorando con qualche fettina di pera.

Qualche approfondimento sullo strachitund

Lo Strachitund (o Strachitunt) o gorgonzola a due paste è un pregiato formaggio erborinato ottenuto da latte crudo di vacche alpine, a pasta cruda e morbida.

Nasce nell’alta Val Taleggio, nella seconda metà dell’Ottocento e si presume sia l’antenato del gorgonzola. L’erborinatura ne caratterizza il sapore fragrante e aromatico, la consistenza cremosa e fondente con sentori erbacei.

La lavorazione prevede l’utilizzo di due paste perché utilizza il latte di due mungiture. La cagliata della sera, più fredda, e quella del mattino, più calda, vengono tagliate e sovrapposte nelle fascere fino a dieci-dodici strati alterni.

Dopo circa 30/40 giorni le forme vengono forate per favorire lo sviluppo delle muffe, le quali iniziano a svilupparsi tra i piccoli interstizi creatisi tra le cagliate sovrapposte. La stagionatura ideale è di 3 mesi.

La sua sopravvivenza è merito della dedizione di un casaro, di un affinatore e della costituzione di un piccolo consorzio. Luogo di produzione: alta Val Taleggio in provincia di Bergamo.

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Buongiorno a tutti, piacere di conoscervi! Mi chiamo Lucrezia e sono la più grande fan di mia mamma! Dopo un diploma in conservatorio ho scelto di affiancare mia mamma e aiutarla con le pubblicazioni sul suo sito, scoprendo in me una passione per il food che mai avrei immaginato! Quando non scrivo ricette qui mi potreste probabilmente trovare a suonare il violino o a passeggiare con il mio cane Tobias.